La sanità italiana di fronte alla crisi del coronavirus: lezioni dal passato e consigli per il futuro. di Emmanuele Pavolini

A ormai alcuni mesi dal suo drammatico avvio, l’Italia sta attraversando una crisi sanitaria senza precedenti recenti. Quanto sta avvenendo serve per riflettere non solo su alcuni elementi di fondo del nostro Sistema sanitaria Nazionale (Ssn) ma anche della maniera in cui si struttura in Italia il discorso sulle politiche sanitarie e su quello che auspicabilmente sarà necessario fare in futuro. Partiamo dagli aspetti positivi, che risaltano anche più ora alla luce della crisi sanitaria in atto: il nostro Ssn ha assicurato e continua ad assicurare una buona qualità della cura.

Questi mesi hanno mostrato un sistema che ha assicurato cure e in cui medici, infermieri e il personale sanitario più in generale hanno mostrato tanta professionalità e abnegazione, pagando anche un prezzo molto alto in termini di salute. Il tempo ci dirà se l’organizzazione (regionale) alle spalle dei professionisti sanitari è stata sempre e ovunque all’altezza o invece se invece ci sono state mancanze più o meno gravi. Rispetto a eventuali mancanze non appare, comunque, questo il momento più opportuno per trarre conclusioni, che sarebbero oltremodo affrettate e approssimative da un punto di vista scientifico.

Sicuramente, però, possiamo notare come la pandemia abbia messo in evidenza in maniera estremamente chiara alcuni elementi critici del nostro sistema sanitario, che adesso hanno rischiato di diventare esplosivi e potrebbero diventarlo anche più in un futuro prossimo se dovesse verificarsi un nuovo acutizzarsi di questa pandemia o se ne dovesse presentare una nuova: la limitatezza delle risorse economiche messe a disposizione del Ssn; l’eccessivo carico posto sulle spalle degli operatori della sanità (dai medici agli infermieri e alle altre figure professionali) in termini di condizioni di lavoro; le diseguaglianze nell’accesso ai servizi.

Rispetto alle polemiche di questi mesi, con vari fonti che parlano di tagli draconiani alla sanità italiana degli ultimi anni, occorre essere più precisi.

La figura 1 mette in luce quanto è successo alla spesa pubblica sanitaria in Italia nel medio periodo. È utile impiegare come indicatore la spesa pro-capite a prezzi costanti per capire se un aumento della spesa nel corso del tempo sia dovuto ad un effettivo incremento delle risorse immesse nel Ssn o dipenda invece dall’inflazione (la spesa aumenta solo nominalmente ma non realmente) o da un aumento della popolazione nel suo complesso (la spesa aumenta perché vi sono più persone). Se prendiamo l’ultimo ventennio (dal 2000 al 2018), notiamo che la spesa è aumentata e non diminuita. Tuttavia, questo aumento si è verificato sostanzialmente nel primo decennio del XXI secolo, mentre nell’ultimo decennio vi sono stati prima tagli e poi stabilità nella spesa, che però non è tornata ai livelli pre-crisi …LEGGI L’ARTICOLO COMPLETO SU RPS

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