Il governo italiano sembra voler rinviare sine die l’introduzione di una tassa sulle bevande zuccherate. Eppure, è da 10 anni che si pubblicano articoli che ne dimostrano l’efficacia. Gli ultimi provengono da Sudafrica e USA, e non riguardano la popolazione generale, ma solo i bambini. Lo studio di coorte sudafricano, condotto tra il 2018 e il 2022, ha riguardato 950 alunni (5-9 anni di età) di 10 scuole seguiti per 4 anni (672 con dati completi su assunzione di cibi e bevande) [1]. La tassa, progressiva per ogni grammo di zucchero aggiunto oltre i 4 g/100ml, è stata introdotta nel 2019. Mentre la frequenza settimanale di ingestione di altri cibi è rimasta invariata nel corso dello studio, quella riguardante le bevande zuccherate è diminuita da 4.1 a 3.1 volte a settimana (p˂0.001). Dopo aver controllato per età, antropometria e livello socioeconomico delle famiglie, la diminuzione è rimasta molto significativa soprattutto per i bambini che all’inizio dello studio avevano 5-7 anni di età. Lo studio USA è stato eseguito a Filadelfia, dove la sugar tax ha portato a un aumento dei costi del 30%, poi ridotto al 25%, con una diminuzione delle vendite del 35%. I dati raccolti ci dicono che, dopo due anni dall’introduzione della tassa, l’indice di massa corporea e la frequenza di obesità dei 136.078 soggetti (2-18 anni) che vivevano nella zona ove la tassa era stata applicata non erano sostanzialmente variati rispetto a quanto era accaduto in alcune contee relativamente vicine, dove la tassa non era stata applicata [2]. Qualche lieve differenza è stata riscontrata in alcuni sottogruppi di bambini ed adolescenti, quali i bianchi e quelli in migliori condizioni socioeconomiche, ma, anche in questi casi, la riduzione era così piccola da non avere un significato clinico. Questi risultati hanno stimolato numerosi commenti da parte sia di nutrizionisti sia di analisti economici. Le conclusioni principali sono che, come avvenuto per altri prodotti ritenuti nocivi per la salute come alcool e tabacco, la tassazione delle bevande zuccherate può essere efficace nel ridurre i consumi e, quindi, almeno teoricamente, i rischi per la salute connessi a questi consumi, ma deve essere molto significativa per arrivare ad avere un impatto consistente. In altre parole, la tassa deve avere un pesante impatto sui consumi, se vuole veramente essere efficace. Riduzioni contenute non danno buoni risultati. La tassa proposta in Italia è molto bassa: 5 centesimi al litro per le bibite zuccherate e 13 centesimi al chilogrammo per gli altri prodotti zuccherati nel primo anno. Poi passerà rispettivamente a 10 e 25 centesimi nel 2026. Inoltre, non è progressiva, probabilmente grazie alla lobby dell’industria di cibi e bevande zuccherate. Difficile che abbia effetti positivi. 1. Kruger HS et al. Decreased frequency of sugar sweetened beverages intake among young children following the implementation of the health promotion levy in South Africa. Public Health Nutr 2025; DOI 10.1017/S1368980024002623 2. Gregory EF et al. The Philadelphia beverage tax and pediatric weight outcomes. JAMA Pediatr. 2025;179:46-54 A cura di Adriano Cattaneo, www.nograzie.eu fonte: DORS Lidia Fubini
...L’evento sarà trasmesso in diretta su Zoom (https://bit.ly/43d0SZo) e sul canale YouTube perlapace (bit.ly/4hMJn6C). Costruiamo la Città della Cura Perugia 27 febbraio 2025 ore 9.30 Sala dei Notari, Palazzo dei Priori “Non ci salveranno le armi ma le nostre premure verso gli altri e il pianeta” C’è un modo per affrontare i tempi difficili che stiamo vivendo. Richiede che ci impegniamo nuovamente a prenderci cura di noi stessi e degli altri, accettando e ripensando le nostre responsabilità di cura e fornendo risorse sufficienti per la cura. In altre parole, adesso è il tempo della cura: il tempo dell’attenzione sensibile, della vicinanza, dell’ascolto reciproco, del dialogo autentico, dell’assunzione di responsabilità, dell’empatia, della condivisione, della solidarietà. Nell’ora della crisi più grande, la cura è la risposta più efficace, il modo più concreto che abbiamo per fronteggiare i problemi, per ridurre le violenze e le sofferenze e per cambiare le cose, qui e ora, senza aspettare che lo facciano altri, senza aspettare domani. Ma attenzione! La cura non deve essere intesa solo come un fatto personale ma anche collettivo, un fatto “politico” come diceva don Milani. Se crescerà il numero delle persone che si prendono cura degli altri, in modo autentico e continuo, crescerà anche una nuova società e persino una nuova economia. Ma insieme all’impegno personale deve crescere anche quello politico e istituzionale. La cura è un diritto che richiede istituzioni capaci di organizzarla, politiche capaci di gestirla e risorse capaci di sostenerla. Per questo vogliamo pensare, progettare e costruire la Città della Cura. Le città sono i luoghi dove le persone cercano le risposte ai loro bisogni vitali, il riconoscimento dei propri diritti fondamentali, le soluzioni ai loro problemi più concreti e, dunque, le città sono i luoghi dove le persone cercano il proprio futuro e la propria felicità. Per questo, le città sono i luoghi da dove dobbiamo partire per rispondere alle gravi crisi che stiamo vivendo, abbandonando definitivamente il paradigma della guerra per assumere il paradigma della cura. Con questo spirito, giovedì 27 febbraio ci incontreremo a Perugia, nella Sala dei Notari, dalle 9.30 alle 12.30, assieme a tante persone che hanno a cuore la nostra comunità e se ne prendono cura. Pensiamoci insieme. Condividiamo le esperienze, le fatiche e le idee. Pensiamo, progettiamo e costruiamo assieme la Città della Cura. Programma Verso la Giornata nazionale della Cura 1 marzo 2025 a cui aderisce SOS Sanità
...La Corte Costituzionale ha ritenuto validi 5 quesiti referendari per i quali nel 2024 abbiamo raccolto 5 milioni di firme. Ciascuno di noi, con il voto, ha la possibilità di cambiare in meglio il Paese. Ogni anno muoiono 1000 persone sul lavoro. Rendiamolo più sicuro. Cancelliamo le leggi che hanno reso le lavoratrici e i lavoratori più poveri e precari. Rimuoviamo l’ingiustizia che nega il diritto alla cittadinanza a 2 milioni e 500mila persone che vivono e lavorano in Italia. 1. Stop ai licenziamenti illegittimi 2. Più tutele per i lavoratori delle piccole imprese 3. Riduzione del lavoro precario 4. Più sicurezza sul lavoro 5. Più integrazione con la cittadinanza italiana …vai alla pagina INFO 5 REFERENDUM
...SPI CGIL FNP CISL UILP UIL sollecitano un incontro a Governo e a Conferenza delle Regioni: “Recenti sentenze/ordinanze della Corte di Cassazione, confermando precedenti pronunciamenti in casi analoghi, hanno respinto il ricorso di strutture residenziali, che reclamavano il pagamento della retta per la quota di prestazioni socio-assistenziali a carico di persone ricoverate affette da morbo di Alzheimer. La Corte ha stabilito che l’intera retta è invece a carico del Servizio Sanitario Nazionale. In estrema sintesi questa la motivazione: “Si tratta in tali casi di prestazioni di natura sanitaria che non possono essere eseguite se non congiuntamente alle attività di natura socio-assistenziale”. La rilevanza, anche in termini di giurisprudenza, delle sentenze/ordinanze ha allarmato le organizzazioni di rappresentanza delle strutture residenziali e di conseguenza alcune regioni, che temono il moltiplicarsi di contenziosi e quindi maggiori oneri a carico del SSN senza un corrispondente incremento del Fondo sanitario da parte dello Stato. Peraltro la giurisprudenza non basta, Regioni, Stato e Comuni hanno la responsabilità di dare certezze e continuità di cura alle famiglie e alle strutture…leggi tutto
...In una soleggiata mattina di novembre arrivò la chiamata della Capitaneria di Porto per richiedere l’intervento del nostro Servizio, un lavoratore era caduto in mare da un peschereccio. Il giovane marinaio si chiamava Nadir ed era originario della Tunisia, non aveva il permesso di soggiorno e lavorava, da qualche mese, a bordo di una motopesca attrezzata per la pesca a strascico. Questa è la cento decima storia aggiunta al repertorio, nel quale sono raccolte le storie scritte dagli operatori dei servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro che partecipano al progetto “Identificare cause e soluzioni degli infortuni lavorativi. Il modello comunità di pratica e narrazione”. Vai al repertorio delle storie di infortunio, leggi direttamente la sintesi della storia leggi direttamente la storia completa “Il marinaio invisibile”. fonte: https://www.dors.it/2025/02/il-marinaio-invisibile/
...“A tre anni dall’avvio del PNRR e a 16 mesi dalla scadenza, lo scenario dello stato di attuazione della Missione Salute (M6) è allarmante, con troppi progetti che procedono a rilento, con ritardi nell’esecuzione dei lavori o ancora fermi alla fase di progettazione. Le poche opere completate e collaudate rendono concreto il rischio di non conseguire gli obiettivi strategici entro giugno 2026”. È quanto denuncia Daniela Barbaresi, segretaria confederale della Cgil, presentando il Report sullo stato di attuazione della Missione Salute a cura dell’Area Stato Sociale e Diritti del sindacato di Corso d’Italia, stilato elaborando i dati della piattaforma di monitoraggio ReGiS predisposta dal MEF. Dall’analisi della Confederazione emerge che a dicembre 2024 risultano finanziati 10.084 progetti per 19,2 miliardi di euro complessivi. Dei 8871 progetti di cui è possibile monitorare l’iter, solo il 35% risulta concluso, mentre il 40,8% presenta ritardi in almeno una delle fasi di attuazione. Particolarmente preoccupante e incerta la situazione per la realizzazione delle Case della Comunità e degli Ospedali di Comunità, strutture strategiche per l’attuazione della riforma dell’assistenza territoriale. Per quanto riguarda le Case della Comunità, da ReGis risultano finanziati progetti per 1.416 strutture, per un valore complessivo di 2,8 miliardi di euro. A dicembre 2024 risultano effettuati pagamenti per soli 261 milioni: è stato speso meno di un decimo dei fondi disponibili. Dei progetti monitorati, ne risultano completati e collaudati solo 25, mentre ben 885 (62,6%) presentano almeno uno step in ritardo. Nel dettaglio, sono in corso i lavori per la realizzazione di 598 strutture (42,4% del totale delle opere previste), ma ci sono ritardi evidenti e diffusi nell’esecuzione dei lavori per più della metà dei progetti. In particolare, ci sono ritardi nell’avvio dei lavori di esecuzione di 631 strutture (44,8%), a cui si aggiungono altre 103 Case della Comunità (7,3%) con ritardi nella fine dei lavori. Completati i lavori dei cantieri solo per 53 Case della Comunità (3,8%). Allarmante la distanza proibitiva dal traguardo del collaudo per 454 progetti, ancora fermi alla fase della progettazione esecutiva, step che di fatto impedisce l’avvio dei cantieri. Non meno critica la situazione degli Ospedali di Comunità, le strutture sanitarie a prevalente gestione infermieristica, fondamentali per garantire le cure intermedie e la continuità assistenziale nel passaggio dall’ospedale al ritorno a casa dei pazienti. Sono stati finanziati con 1,3 miliardi di euro progetti per 427 strutture, dei quali ne risultano completati e collaudati solo 10 (2,3%), mentre 146 sono ancora fermi alla fase della progettazione esecutiva. A dicembre 2024 risultavano effettuati pagamenti per soli 100 milioni (7,9% dei fondi). La fase dell’esecuzione dei lavori risulta completata solo per 20 Ospedali di Comunità (4,7% del totale dei progetti monitorati); sono in corso i lavori per la realizzazione di 184 strutture (43,3%), ma ci sono ritardi nei lavori in oltre la metà delle opere da realizzare: in ritardo l’avvio dei lavori di esecuzione di 193 strutture (45,4%), a cui si aggiungono i ritardi nella fine dei lavori di altri 23 Ospedali di Comunità (5,4%). Se si analizzano i ritardi nell’esecuzione dei lavori dal punto di vista territoriale, sia per le Case della Comunità che per gli Ospedali di Comunità emergono forti differenze tra Regioni: Molise, Calabria e Sardegna detengono la maglia nera, mentre Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Veneto sono le più virtuose. “In questo scenario – commenta Barbaresi – risulta davvero difficile credere che il Governo possa immaginare di riuscire a terminare tutti i lavori per collaudare le strutture entro giugno 2026, data prevista per la scadenza definitiva. Inoltre – sottolinea – resta il nodo del personale: non basta costruire strutture se non si mettono nelle condizioni di essere operative ed efficienti. Senza prendere in considerazione i possibili e auspicabili sviluppi della figura dei medici di medicina generale alle dipendenze del SSN, solo per Case e Ospedali di Comunità, per cui non si vedono atti di interessamento concreto da parte del Ministero della salute, è necessario assumere 33 mila unità di personale”. Per la segretaria confederale della Cgil “sarebbe l’unico concreto intervento che migliorerebbe i tempi di attesa riempendo il vuoto degli spot governativi o l’inconsistenza degli atti ministeriali. Quanti ricoveri impropri si potrebbero evitare garantendo la presa in carico da parte di un’adeguata rete di assistenza territoriale? Quanta pressione negli ospedali, a partire dagli accessi impropri nei Pronto soccorso, si potrebbe evitare?” “Per rendere effettivo il diritto alla tutela della salute – conclude Barbaresi – occorre adeguare l’offerta di assistenza ai bisogni della popolazione con un forte investimento nel territorio, superando divari e diseguaglianze tra le diverse aree del Paese. La nostra mobilitazione proseguirà per rafforzare e rilanciare il Servizio Sanitario Nazionale”. PNRR M6 Missione Salute – Lo stato di attuazione
...1 marzo 2025 Giornata della Cura delle persone e del pianeta in collaborazione con “Equal Care Day CLICCA QUI PER ADERIRE VEDI COSA PUOI FARE TU a breve le INFO per l’iniziativa di Perugia 27 febbraio 2025 Sabato 1 marzo 2025 si svolgerà la IV Giornata nazionale della Cura delle Persone e del Pianeta. Un giorno dedicato alla riscoperta del valore alla cura di noi e degli altri, della città e del pianeta in cui viviamo. In un tempo in cui siamo costretti a soffrire le conseguenze di decenni di incuria “dobbiamo sviluppare una mentalità e una cultura del prendersi cura capace di sconfiggere l’indifferenza, lo scarto e la rivalità che purtroppo prevalgono” (Papa Francesco). La cura è un diritto umano, costituzionale e universale, che va rispettato, attuato, organizzato e finanziato. Pensiamo alla cura degli ammalati e della salute di tutte e di tutti. Pensiamo alla cura dei più piccoli e delle giovani generazioni. Pensiamo alla cura dei più fragili e vulnerabili, degli anziani e delle persone e famiglie in difficoltà economiche. Pensiamo alla cura delle donne vittime di tante violenze e discriminazioni. Pensiamo alla cura del lavoro, dei lavoratori e delle lavoratrici. Pensiamo alla cura della nostra economia, delle nostre città e quartieri, dell’ambiente e dei beni comuni che non sono solo nostri. Pensiamo ai popoli in guerra, a Gaza, in Libano, in Ucraina e nel resto del mondo, ai migranti, alle persone perseguitate dalle guerre, dall’oppressione, dalla miseria e dalle catastrofi ambientali… Il 1 marzo, migliaia di studenti e insegnanti, di ogni parte d’Italia, usciranno dalle loro scuole per andare a conoscere e ringraziare le persone che si prendono cura di noi e degli altri nei loro luoghi di lavoro e volontariato: pronto soccorso, ospedali, case per anziani, centri specializzati di cura, mense, empori Caritas, centri di accoglienza dei migranti, centri antiviolenza e case delle donne ma anche sedi della rai, comuni, province, tribunali, librerie, … leggi tutto SOS Sanità ha aderito alla Giornata della Cura 2025 I promotori della Giornata della cura in collaborazione con Equal care Day La Giornata della Cura è promossa dalla Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace; Rete Nazionale delle Scuole di Pace; Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani; Centro Diritti Umani “Antonio Papisca” dell’Università di Padova; Coordinamento Nazionale per la Salute Mentale; Comitato promotore appello “SOS Sanità”; Coordinamento Genitori Democratici; COSPE – Cooperazione Sviluppo Paesi Emergenti; APS Polygonal, Cori (LT); ASI Associazione Solidarietà Internazionale, Sarno (SA); Attivamente – Società Cooperativa Sociale, San Severo (FG); Caritas Campobasso-Bojano, Campobasso; Centro Documentazione Polesano Onlus, Badia Polesine (RO); Centro Francescano di Ascolto, Rovigo; Circolo Acli “M. Bonomi-G. Ghidini” Cassano d’Adda (MI); Comunità Islamica di Trento, Trento; Fondazione MAGIS, Roma; Fondazione Serena Olivi ETS, Perugia; Istituto Buon Samaritano, Trani (BAT); Movimento Dipende da Noi, Civitanova Marche (MC); Osservatorio di Comunità – Diritti e Doveri Sociali, San Martino Buon Albergo (VR); Paciclica – In bici per la Pace, Brescia; Unione Nazionale delle Associazioni per Salute Mentale, Quartu S. Elena, (CA); CASM ODV/ETS – Coordinamento Associazioni della Salute Mentale – Regione Calabria (CZ); CISITA, La Spezia; Convitto Nazionale “D. Cirillo” Bari; CPIA Udine; Direzione Didattica “I. Alpi” Fidenza (PR); Direzione Didattica 1 Umbertide (PG); Direzione Didattica 2 “A. Moro” Gubbio (PG); IIS “Corinaldesi – Padovano” Senigallia (AN); IIS “Corridoni – Campana” Osimo (AN); IIS “G. Sulpicio” Veroli (FR); IIS “Giorgi – Woolf” Roma; IIS “L. Da Vinci” Umbertide (PG); IIS “M. Pira” Siniscola (NU); IIS “Pantini – Pudente” Vasto (CH); IIS “Primo Levi” Badia Polesine (RO); IIS Cariati (CS); IISS “B. Radice”, Bronte (CT); ISI “S. Pertini”, Lucca; ISIS “Magrini – Marchetti”, Gemona del Friuli (UD); Istituto Arcivescovile Paritario Santa Caterina, Pisa; Istituto Comprensivo “A. Il Vento”, Grassano (MT); Istituto Comprensivo “A. Leonori”, Roma; Istituto Comprensivo “A. Manzoni”, Roma; Istituto Comprensivo “A. Toscanini”, Parma; Istituto Comprensivo “B. Fenoglio”, Neive (CN); Istituto Comprensivo “Bellini”, Novara; Istituto Comprensivo “C. Melone”, Ladispoli (RM); Istituto Comprensivo “Cassano – De Renzio”, Bitonto (BA); Istituto Comprensivo “D. Alighieri”, Cuveglio (VA); Istituto Comprensivo “D’Aosta”, Ottaviano (NA); Istituto Comprensivo “Don Lorenzo Milani”, Barberino Tavarnelle Val di Pesa (FI); Istituto Comprensivo “Don Lorenzo Milani”, Orbetello (GR); Istituto Comprensivo “Don Milani – Leopardi”, Potenza; Istituto Comprensivo “F.lli Sommariva”, Cerea (VR); Istituto Comprensivo “Federico II di Svevia”, Mascalucia (CT); Istituto Comprensivo “G. Da Fiore”, San Giovanni in Fiore (CS); Istituto Comprensivo “G. E. Rizzo”, Melilli (SR); Istituto Comprensivo “G. Falcone”, Cascina (PI); Istituto Comprensivo “G. Manfredini”, Pontinia (LT); Istituto Comprensivo “Leopoldo II di Lorena”, Follonica (GR); Istituto Comprensivo “M. L. King”, Grugliasco (TO); Istituto Comprensivo “Monda – Volpi”, Cisterna di Latina (LT); Istituto Comprensivo “Pascoli – Alvaro”, Siderno (RC); Istituto Comprensivo “R. Guarini”, Mirabella Eclano (AV); Istituto Comprensivo “R. Levi Montalcini”, Noceto (PR); Istituto Comprensivo “Ragusa – Moleti”, Palermo; Istituto Comprensivo “Sylos”, Bitonto (BA); Istituto Comprensivo “T. Aiello”, Bagheria (PA); Istituto Comprensivo “Via F. Gentile 40”, Roma; Istituto Comprensivo 6 “Giovanni XXIII”, Acireale (CT); Istituto Comprensivo Bosco Chiesanuova (VR); Istituto Comprensivo Boville Ernica (FR); Istituto Comprensivo Cavallermaggiore (CN); Istituto Comprensivo Cortona 2 “G. Bartali” (AR); Istituto Comprensivo Foligno 4 (PG); Istituto Comprensivo Fontanellato “F. Maria Ricci” (PR); Istituto Comprensivo Gargnano, Toscolano Maderno (BS); Istituto Comprensivo Lucca 2 “G. Ungaretti”; Istituto Comprensivo Parma Centro; Istituto Comprensivo Perugia 8; Istituto Comprensivo Quinto di Treviso (TV); Istituto Comprensivo Ripi (FR); Istituto Comprensivo San Secondo Parmense “G. Guareschi” (PR); Istituto Comprensivo Sant’Eufemia Sinopoli Melicuccà (RC); Istituto Comprensivo Udine 2; Istituto Comprensivo Umbertide Montone Pietralunga (PG); Istituto Comprensivo Val Ceno, Bardi (PR); Istituto Comprensivo Vallefoglia 4 “Giovanni Paolo II” (PU); Istituto Comprensivo Vicenza 2; Istituto Omnicomprensivo “Don Bosco – E. Majorana”, Troina (EN); Istituto Omnicomprensivo “R. Laporta”, Fabro (TR); Istituto Omnicomprensivo “Salvatorelli – Moneta”, Marsciano (PG); ITCG “Loperfido – Olivetti”, Matera; ITE “A. Gentili”, Macerata; ITE “G. B. Bodoni”, Parma; ITIS “F. Severi”, Padova; ITT “C. Rondani”, Parma; ITTS “A. Volta”, Perugia; Liceo “A. Bertolucci”, Parma; Liceo “G. Berto”, Mogliano Veneto (TV); Liceo “Rispoli – Tondi”, San Severo (FG); Liceo “S. Anguissola”, Cremona; Liceo Classico “Chris Cappell College”, Anzio (RM) ; Liceo Scientifico “E. Medi”, Senigallia (AN); Liceo Scientifico “G. Galilei”, Ancona; Liceo Scientifico “G. Galilei”, Palermo; Liceo Scientifico “G. Mercalli”, Napoli; Liceo Scientifico […]
...OLTRE 120 ASSOCIAZIONI DELLA SOCIETÀ CIVILE PER IL RILANCIO DEL SSN E PER APPLICARE LA SENTENZA 192/2024 DELLA CONSULTA SULL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA Si sono date appuntamento oggi 22 febbraio a Firenze oltre 120 associazioni appartenenti alla società civile che, assieme a tanti singoli cittadini, hanno sottoscritto l’appello in difesa del Servizio sanitario nazionale dello scorso novembre 2024 promosso da Associazione Salute Diritto Fondamentale, Associazione Giovanni Bissoni, Laboratorio Salute e Sanità – LABOSS, Associazione Prima la Comunità, Associazione Alessandro Liberati, Salute internazionale, Cittadinanzattiva, Gruppo Abele, Forum Diseguaglianze e Diversità. Da troppo tempo il Servizio sanitario nazionale, un patrimonio fondamentale per un paese civile, non riceve la giusta attenzione. Da troppo tempo osserviamo, spesso impotenti, una grande indifferenza nei confronti del progressivo indebolimento della sanità pubblica. Dopo la pandemia, nonostante gli insegnamenti (troppo presto dimenticati) e le promesse (mai mantenute), la situazione è sempre più preoccupante e le persone sperimentano – la profonda crisi del sistema. I professionisti della salute – risorse fondamentali, perno di ogni organizzazione di servizi alla persona – sono sempre meno numerosi e sempre più demotivati, il che si traduce in una fuga dal pubblico. Ma la Legge di Bilancio per il 2025-2027 non prevede il rafforzamento del personale, non interviene per contrastare la crescente demotivazione dei professionisti, propone ulteriori aumenti delle risorse per i privati, dispone aumenti del FSN sempre inferiori a quelli del Pil. Di fronte a tale situazione non possiamo restare in silenzio. L’assemblea delle associazioni denuncia lo stato di crisi del Ssn, richiede interventi per interromperne il declino, ribadiscono la necessità che la salute diventi una vera priorità anche nell’allocazione delle risorse e sono a fianco dei professionisti impegnati in iniziative di mobilitazione e di difesa della sanità pubblica. Sono intervenuti i rappresentanti delle associazioni presenti, tra gli altri Nerina Dirindin, Vasco Errani, Elena Granaglia. Ha concluso la mattinata una tavola rotonda sull’autonomia differenziata dopo la bocciatura della Corte costituzionale del progetto del Governo; hanno partecipato il costituzionalista Gaetano Azzariti, gli economisti Gianfranco Viesti e Alberto Zanardi e Rosy Bindi, già ministro della sanità. Bindi ha lanciato l’idea di proporre ai gruppi parlamentari di opposizione, possibilmente con il coinvolgimento dei consiglieri regionali, di presentare un disegno di legge che recepisca le indicazioni della Consulta, “Se aspettiamo che quest’operazione la faccia la maggioranza è chiaro che non ci sarà; hanno già dimostrato che non intendono recepire la sostanza dei rilievi della Corte sull’autonomia differenziata”. Sono stati costituiti due gruppi di lavoro: sui punti fondamentali per rafforzare il Ssn e sull’autonomia differenziata. Appello: Non possiamo restare in silenzio. La Società civile per la sanità pubblica
...Monitoraggio delle prescrizioni magistrali di cannabis per uso medico: i dati 2019-2024 Nel periodo 2019-2024 sono state registrate circa 100 mila prescrizioni magistrali di cannabis per uso medico mentre le persone che hanno ricevuto almeno una prescrizione sono circa 28.000. L’età media è di 60 anni con una maggiore prevalenza del sesso femminile. Due prodotti, contenenti diverse percentuali di THC e CBD, rappresentano oltre il 60% delle prescrizioni. Per quanto riguarda i prescrittori, la maggioranza sono medici specialisti (anestesisti, terapisti del dolore, reumatologi, neurologi e oncologi) in linea con le modalità di impiego previste dal decreto ministeriale del 2015. Infatti, la principale modalità di impiego delle preparazioni magistrali a base di cannabis è costituita dal trattamento del dolore cronico, che rappresenta il 78% dei casi, mentre il 20% riguarda l’uso nell’analgesia in patologie con spasticità, come ad esempio la sclerosi multipla. Da sottolineare una notevole variabilità nei dosaggi utilizzati, sia per quanto riguarda la prescrizione iniziale che durante la prosecuzione del trattamento. Inoltre, come atteso, nell’80% dei casi la cannabis viene utilizzata in integrazione alla terapia tradizionale. Sono alcuni dei dati che emergono dalla relazione sul Monitoraggio delle prescrizioni magistrali di cannabis per uso medico relativa al periodo 2019-2024. Per approfondire consulta il documento completo (pdf 209 kb). fonte: https://www.epicentro.iss.it/
...Food Game è un programma di promozione della salute (movimento, alimentazione, consumo sostenibile) dell’ATS di Milano, attivo da molti anni e costantemente aggiornato, in cui gli studenti delle scuole superiori entrano in un gioco (game), come ideatori di azioni di salute. A seguito della lettura e valutazione con la griglia BPT ha ottenuto il riconoscimento di qualità di Buona Pratica Trasferibile nel 2020. A Food Game è stato conferito il titolo di vincitore dell’edizione 2024 del Premio Vivere a spreco zero nella categoria Scuole per lo Sviluppo Sostenibile: Spreco Zero è una campagna pubblica permanente di sensibilizzazione contro lo spreco alimentare, promossa da Last Minute Market, realizzata in stretta partnership con il Ministero dell’Ambiente e i progetti Reduce e 60 Sei Zero. Qui di seguito riproponiamo l’articolo di valorizzazione BPT pubblicato originariamente sulla newsletter di DoRS, con le caratteristiche salienti del programma e le riflessioni dei progettisti. I principali punti di forza del programma: – mostra una adeguata sostenibilità nel tempo (è attivo da più di 5 anni anche se ha cambiato nome) – utilizza i canali comunicativi adatti ai ragazzi e alle ragazze, che propendono verso un reale aggancio e fruibilità del progetto in termini concreti e operativi da parte dei ragazzi stessi – capace di motivare l’adesione, entusiasmare, dar senso, attraverso anche modalità create ad hoc (es. opuscolo per le scuole con elencati i motivi per aderire al progetto e i benefici che ne possono derivare) – elevata eterogeneità e ampiezza concettuale delle azioni/tappe proposte che si realizzano in vari setting (scuola, comunità, luoghi di lavoro, luoghi virtuali). Dal punto di vista metodologico e descrittivo, la lettura attraverso la griglia delle Buone Pratiche ha evidenziato numerosi aspetti, tra cui: – descrizione delle azioni “a maglia larga”, con conseguente chiarezza nella definizione dei ruoli dei partecipanti (insegnanti, studenti, operatori) e “personalizzazione” o “caratterizzazione” delle azioni da parte del singolo studente e del gruppo/squadra di appartenenza – solidità delle metodologie/tecniche utilizzate – capacità di affrontare e gestire le criticità emerse in fase di realizzazione – competenze di “rete” evidenziate dalla collaborazione con il territorio (Comune, associazioni di volontariato, scout, società sportive, ecc) prevista in alcune fasi del programma – valutazione: gli indicatori elencati sono gli stessi utilizzati per tutti i progetti di promozione della salute aziendali (e ciò può consentire di far dei confronti in termini di risultati inerenti i destinatari “soggetti” di più interventi). Il programma è stato oggetto di un lungo percorso con due letture attraverso la griglia di valutazione e numerosi contatti tra i lettori e la responsabile: i suggerimenti post lettura inerenti gli elementi di fragilità individuati sono stati accolti e utilizzati con competenza, pazienza, flessibilità, e ciò ha reso il progetto maggiormente chiaro e completo, soprattutto dal punto di vista documentale. Riflessioni dei progettisti …leggi tutto su DORS Documentazione del progetto Documentazione completa del programma FOOD GAME sulla banca dati Pro.Sa, aggiornato al 2024. Il programma Food Game è stato presentato all’interno del 13° “Laboratorio di Marketing sociale e comunicazione per la salute”, realizzato da DoRS il 6 novembre 2018, come esempio di prassi che utilizza in maniera efficace i social media come setting di promozione della salute per interventi rivolti ai giovani. Inoltre, è stato oggetto di un articolo di approfondimento, pubblicato sul sito di DoRS il 9 luglio 2020. Per approfondimenti sul premio Vivere a Spreco Zero 2024: https://www.sprecozero.it/news/nella-categoria-scuole-per-lo-sviluppo-sostenibile-ledizione-2024-va-al-programma-food-game/ https://www.sprecozero.it/chi-siamo/ fonte: https://www.dors.it/2025/01/buona-pratica-cercasi-food-game/
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